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L'adattamento di un posto di lavoro comporta il cambiamento delle condizioni in modo che il lavoro possa essere eseguito senza problemi da una persona disabile. Gli adattamenti vanno dall'eliminazione delle barriere fisiche, all’adattamento di spazi, illuminazione o mobili, alla flessibilità dei turni in modo da agevolare le visite mediche.
Ergonomia: basi per l'adattamento della postazione di lavoro
L'adattamento del posto di lavoro viene svolto secondo i criteri dell'ergonomia. Applicata a gruppi speciali, l'ergonomia adatta l'ambiente di lavoro alle caratteristiche delle persone, tenendo conto delle loro capacità e limitazioni. La sua applicazione è collettiva, pertanto ha una funzione preventiva e di miglioramento dell'organizzazione e della produttività.
Chi ha bisogno di un adattamento del posto di lavoro?
- I lavoratori con disabilità o invalidità permanente
- I lavoratori con ridotta capacità che, per incidente o malattia hanno subito una diminuzione della loro capacità di eseguire il lavoro che svolgevano in precedenza
- I lavoratori con disabilità sopraggiunta a posteriori. In questo gruppo si possono anche includere le lavoratrici gestanti, quelle che ricominciano a lavorare dopo il parto o quelle che sono in allattamento
- Quei lavoratori che, pur non essendo riconosciuti disabili o disabili, sono sensibili a determinati rischi presenti sul posto di lavoro (allergie, disturbi sensoriali, ecc.)
Obiettivi e misure di adattamento del posto di lavoro
In tutti i casi è il lavoro che deve essere adattato a una persona e non viceversa, per soddisfare i seguenti obiettivi:
- L'attività richiesta non deve essere maggiore delle capacità dell'individuo
- La postazione deve essere accessibile in ogni modo
- Il lavoro non deve peggiorare la salute del lavoratore
Misure adottabili per adattare il posto di lavoro
Supporto logistico
Serve per superare le difficoltà che un lavoratore può incontrare nello svolgere determinati lavori. Queste misure comprendono la riorganizzazione e la modifica delle attività e l'uso di un servizio di supporto, come una terza persona che aiuti il lavoratore ad arrivare al suo posto, a raggiungere il bagno o che possa comunicare con lui.
Adattamenti contestuali e personali
La rimozione delle barriere architettoniche è il modo più ovvio per adattare il posto di lavoro. Significa facilitare l'accessibilità del lavoratore a tutte le aree dell'azienda. Può interessare porte, corridoi, ascensori, scale, rampe, ringhiere, barre di sostegno, pavimenti, pareti, finestre, bagni e servizi igienici.
Un altro degli adattamenti più comuni comporta l'adattamento di sedie e tavoli, l'aggiunta di suoni di avvertimento su ascensori e rampe, la messa a punto di dispositivi di apertura automatica su porte pesanti o l'installazione di campanelli alla portata di chi usa una carrozzina.
Altre misure per adattare il posto di lavoro:
- Incorporazione di tastiere Braille e telefoni con mani libere
- Modifica di manuali di consultazione o istruzioni aziendali
- Miglioramenti all'illuminazione
- Posizionamento dei segni in lettere grandi, tattili e Braille
- Informazioni sul posto di lavoro e sulla sicurezza e la salute che siano facili e accessibili a tutti
Chi dovrebbe farsi carico dei costi per adattare il posto di lavoro?
L’adeguamento alle norme sulle barriere architettoniche è obbligatorio ai sensi del Decreto Legislativo 81/08.
Con la norma antidiscriminatoria che obbliga i datori di lavoro ad adottare provvedimenti che accomodano le esigenze dei disabili e promuovono l’uguaglianza tra i lavoratori, il datore di lavoro deve farsi carico di questi costi, che possono essere evitati solo nel caso in cui questi richiedano da parte dell’azienda un onere finanziario sproporzionato.
Tuttavia, i datori di lavoro possono richiedere degli sgravi sui costi per l’adattamento del posto di lavoro. Il Fondo regionale può infatti erogare:
- contributi agli enti che svolgono attività rivolte al sostegno e l’integrazione lavorative delle persone disabili
- contributi per l’adozione di accomodamenti ragionevoli in favore dei lavoratori con riduzione della capacità lavorativa superiore al 50%, incluso l’apprestamento di tecnologie di telelavoro o la rimozione delle barriere architettoniche e per l’istituzione del responsabile dell’inserimento lavorativo nei luoghi di lavoro
Per quanto riguarda le agevolazioni per l’assunzione stessa dei lavoratori disabili, oltre al rimborso totale o parziale per l’adattamento del posto di lavoro se si assumono disabili con riduzione al 50% delle proprie capacità lavorative, si prevedono inoltre i seguenti sgravi:
- Per l’assunzione di invalidi civili con invalidità superiore al 79%, o per i disabili psichici c’è una fiscalizzazione totale per un massimo di 8 anni dei contributi assicurativi e previdenziali
- Per l’assunzione di disabili con riduzione delle capacità lavorative compresa tra il 67% e il 79%, c’è una fiscalizzazione sino a 5 anni dei contributi assicurativi e previdenziali
Nell’ottica di un principio guida per la prevenzione, si ribadisce che bisogna adattare “il lavoro al lavoratore e non viceversa”. A tal proposito, la Circolare del Ministero dell’Interno 4/02 evidenzia che gli elementi strutturali, impiantistici e gestionali devono rispettare determinati standard di sicurezza. Ciò è da considerare in caso di una possibile situazione di emergenza, dove tali elementi devono essere progettati a misura di disabile o delle persone con difficoltà di mobilità, al fine di evitare situazioni di discriminazione tra i lavoratori.