Blog > Maggio 2019 > La mia avventura di un anno con Earle

La mia avventura di un anno con Earle

Pubblicato:

Condividi:

Take it offline!

This Education in Motion resource is also available as a printable PDF.

Download PDF

Sto scrivendo questo post su un treno da Cork a Dublino, in Irlanda. Avevo programmato di essere sul treno già ieri, ma l'uragano Ophelia ha imperversato  in Irlanda, il peggior uragano che ha colpito l'Irlanda dal 1961. Dopo 24 ore di venti forti e 350.000 case senza energia elettrica, ne sono uscita con un nuovo apprezzamento per un tè, un focolare in ogni stanza, il senso dell'umorismo irlandese e la volontà di arrancare, cercando di trarre il meglio da tutto. Il pragmatismo irlandese vince... tutti i giorni.

Chris e Earle in Irlanda

L'Irlanda è il posto del mio cuore, un posto dove ho viaggiato molto a piedi per molti anni prima della mia lesione al midollo spinale. Caricavo il mio zaino con le cose di cui avrei avuto bisogno per un mese (o tre!), senza pensare troppo al peso, e lasciavo l'America quasi senza un programma. Mi sentivo libera e sicura, forse addirittura invincibile. Non ci è voluto molto tempo dopo l'atterraggio per diventare di nuovo me stessa. Viaggiare in autonomia offre l’opportunità di vedere il mondo e di incontrare le persone in un modo che non può verificarsi quando si ha la sicurezza e la familiarità di un compagno di viaggio. Inoltre, non sono mai stata interessata ai compromessi necessari per viaggiare con gli altri. Mi piace così tanto viaggiare che non ho mai voluto sacrificare la mia libertà e i desideri per qualcun altro. Credo di essere un po' egoista in questo, e mi va bene. Il viaggio in solitaria è sempre stato sacro per me.

Sei mesi dopo il mio ultimo viaggio "pre-infortunio" in Irlanda, stavo gareggiando in USASA National su uno snowboard adattato. Sono nata con una malattia genetica chiamata sindrome dell'uomo rigido (SPS). Questo disturbo colpisce il modo in cui si formano le ossa e i muscoli, oltre a causare problemi di vista e renali. Se da un lato ho potuto deambulare per gran parte della mia vita, dall’altro mentre crescevo ero sempre più colpita dalla progressione del mio disturbo. Alla fine ho iniziato a usare le stampelle e le fasce da avambraccio per andare in giro. Nonostante queste sfide, ed erano vere sfide per la maggior parte del tempo, ero sempre attiva. Ho fatto del mio meglio per non cambiare molto il modo in cui conduco la mia vita, ma il dolore può essere un forte deterrente. Ho scoperto che viaggiare in nuovi ambienti, incontrare nuove persone e superare le sfide non ha rimosso il mio dolore, ma lo ha allontanato dalla mia coscienza. Penso che sia davvero stato attenuato dalla distrazione. La novità e l’apprendimento sono eccitanti ed essere del tutto consapevole del proprio dolore in ambienti non familiari è importante. La distrazione è sempre stata un utile strumento di gestione del dolore per me.

Il 2 aprile 2007 mi sono schiantata duramente durante una sessione di slopestyle e ho subito un infortunio alla spina dorsale L1 (SCI). Ma ero ancora determinata a condurre una vita attiva. Nove settimane dopo stavo facendo handbike sulle White Mountains, ancora nel mio "guscio di tartaruga", e ho imparato a fare monosci nove mesi dopo. Mi è piaciuto tantissimo e ho deciso di praticarlo come carriera. Ben presto l'allenamento per i Giochi Paralimpici di Sochi 2014 è diventato il mio obiettivo. Avevo ancora il desiderio di viaggiare in modo indipendente, come sempre, ma la paura mi tratteneva. Come potevo portare le mie borse, salire sugli autobus e entrare in edifici che avevano centinaia di anni? Sarei stata più vulnerabile essendo in carrozzina? E se la mia carrozzina si fosse rotta, lasciandomi bloccata senza un posto dove ripararmi? Ciò che era molto più scoraggiante erano le paure emotive che avevo. L'Irlanda e la facilità con cui avevo viaggiato erano ormai andate. Non avrei mai potuto ballare il Ceili, e quello da solo era abbastanza per spezzarmi il cuore. Mi ci sono voluti 10 anni per ascoltare di nuovo la musica tradizionale irlandese senza la sensazione di affogare nel dolore della perdita. Queste sono le cose che temevo di più: che le cose non sarebbero state le stesse di prima. Per 10 anni ho messo da parte il mio desiderio di tornare al viaggio indipendente... a causa della paura.

Dopo che un secondo infortunio alla spina dorsale mi ha costretto al ritiro e reso la vita quotidiana molto più difficile, ho fatto domanda per un cane da servizio attraverso NEADS: Cani per sordi e disabili americani. Cinque mesi dopo mi è stato dato un Labrador Retriever di 36 kg chiamato Earle. Nei sei mesi successivi ci siamo concentrati sul rafforzamento della nostra relazione e sull'imparare a lavorare insieme senza problemi. Dopo questi sei mesi, ho iniziato a sentire la spinta di tornare in Irlanda. I sentimenti e le paure che avevo, temendo che tutto fosse logisticamente impossibile e potenzialmente pieno di ricordi della perdita della libertà che avevo una volta, iniziarono a essere sostituiti dal desiderio di avventura con il mio nuovo partner, Earle. Se poteva rendere la mia vita molto più facile a casa, allora avrebbe potuto fare lo stesso anche in Irlanda.

 

Non ero ancora pronta a fare il salto. Ho deciso di fare una prova con mia sorella Meghan in relazione alla mia mobilità generale. Ci sono volute 24 ore a Dublino per capire che Earle e io potevamo assolutamente gestire da soli i viaggi internazionali. L'ingegno, la fiducia, la volontà di adattarsi e le capacità di Earle mi avrebbero aperto il mondo. Al mio ritorno a casa 10 giorni dopo, ho deciso di pianificare, nel mio tipico stile minimalista, un "Anno di avventura" per celebrare 10 anni di vita con una lesione al midollo spinale. Da quel viaggio un anno fa, Earle e io abbiamo viaggiato negli Stati Uniti, in Irlanda, a Londra e in Norvegia. Prima che il nostro Anno di Avventura sia finito, vedremo la Spagna, il Quebec e un altro Paese: forse la Repubblica Ceca o l'Ungheria.

Ma viaggiare solo per viaggiare non è abbastanza per me; aggiungere uno scopo è la chiave. Mentre viaggiamo, Earle e io parliamo con gli studenti e le organizzazioni della comunità e visitiamo gli anziani presso centri anziani e case di cura. Condividiamo il nostro messaggio sulla ricerca di avventure, grandi e piccole, ogni giorno. Cerchiamo di dimostrare che le persone con disabilità possono vivere e viaggiare autonomamente con un po' di ingenuità e flessibilità di pensiero, e dimostriamo che un cane di servizio come Earle può fornire molto di più delle abilità di base di andare a prendere cose e aprire le porte (letteralmente). Earle mi consente di aprire la porta del mondo e mi ha aiutato a riscoprire chi sono mentre stavo ridefinendo il modo in cui interagisco con il mio mondo.

Io non sono la stessa viaggiatrice di 11 anni fa e, viaggiando per l'Irlanda, ho scoperto che questo paese, la casa del mio cuore, non è lo stesso. Le mie esperienze sono più ricche, più incisive. E poiché ho conosciuto la perdita dell'indipendenza, prima di riacquistarla attraverso Earle, mi sento ancora più libera, indipendente e capace di tutto.

SULL’AUTRICE...

  Chris Slavin è avvocato, educatrice, scrittrice, relatrice e viaggia per il mondo con il suo cane di assistenza alla mobilità, Earle. Insieme cercano avventure, grandi e piccole, ogni giorno. Chris crede nella possibilità e nella capacità di ciascun individuo di attuare il cambiamento in se stesso mentre incoraggia gli altri. Mediante i viaggi e le relazioni, Chris condivide la sua storia mentre ascolta e apprende dalle esperienze di vita degli altri. Da viaggiatrice, prima di subire un infortunio al midollo spinale in una gara di snowboard adattato, Chris ha praticato il monosci a livello professionale per otto anni prima di ritirarsi dalle gare di sci dopo una seconda lesione del midollo spinale. Il desiderio di tornare al viaggio indipendente dopo essere stato affiancata a Earle l'ha portata a un senso di indipendenza e libertà che pensava di aver perso.

 

La carrozzina di Chris è una Quickie 7R. (Per informazioni sulla versione europea di questo modello, contattare Sunrise Medical Italia)

....E IL SUO COMPAGNO DI VIAGGIO

Earle è un Labrador Retriever di tre anni del NEADS: Cani per Sordi e Disabili Americani. Mentre veniva allevato e addestrato in una prigione, Earle era uno studente avido con un atteggiamento saggio, ma disinvolto. Dopo essere stato abbinato a Chris nel febbraio 2016, divenne subito evidente che le capacità e il temperamento di Earle erano ciò che Chris aveva bisogno per riconnettersi con il mondo e con i suoi sogni di viaggiare autonomamente. Questo "Grande Cane” mostra al mondo che un grande atteggiamento e la volontà di salutare chiunque come un amico perduto da molto tempo, porta alla lunga strada verso la creazione di una vita gratificante e appagante. Spinto dal desiderio di testare ogni possibile posizione per nuotare e annusare ogni odore, Earle trova il mondo un'avventura senza fine.