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Paraciclismo: carrozzine sportive per disabili e handbike

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Lo sport per disabili è ormai una realtà affermata da decenni. Sono moltissime le discipline, anche olimpiche, nelle quali potersi cimentare. Le persone con disabilità infatti hanno spesso una passione incontenibile per l’attività sportiva. Ecco allora che per gli appassionati di ciclismo le handbike o carrozzine sportive possono rappresentare una scelta di prim’ordine. Vediamo insieme che cosa sono e come praticare il paraciclismo.

Cos’è il paraciclismo

Il paraciclismo è uno sport che deriva dal ciclismo e permette alle persone con disabilità di cimentarsi in questo sport che appassiona gli italiani da oltre un secolo. Il paraciclismo è nato negli anni ’80 come sport misto: i primi paraciclisti erano infatti persone non vedenti che gareggiavano in tandem con atleti vedenti. Questo particolare tipo di sport è stato introdotto come disciplina paralimpica prima nel 1984 e poi definitivamente a Seul nel 1988.

La svolta è arrivata nel 1996, quando il paraciclismo si è evoluto in modo significativo includendo diverse categorie specifiche a seconda del tipo di disabilità. Nel 2000 è arrivata la volta dell’handbike, la bicicletta per persone in carrozzina. L’handcycling, infatti, è stato ufficialmente incluso nel programma delle gare di Sydney nel 2000 come evento dimostrativo e da quel momento in poi è riconosciuto come disciplina paralimpica.

Handbike e handcycling: cosa sono?

Una handbike è un mezzo di locomozione che deriva da una normale bicicletta, ma permette anche alle persone con disabilità motoria di muoversi nell’ambiente sfruttando la forza delle proprie braccia. I primi prototipi di handbike risalgono agli inizi del ‘900, quando l’industria della bicicletta cominciava a fiorire. In quegli anni, come è successo anche per altri mezzi di trasporto come le automobili e gli aeroplani, venivano proposte versioni originali e a volte bizzarre. L’handbike è un mezzo che deriva direttamente dalla bicicletta comune. Ha infatti in comune moltissimi componenti, ma la filosofia di guida è completamente diversa.

La persona si siede, o meglio, si distende a stretta vicinanza con il terreno e mantiene due ruote alle spalle e una davanti a sé. L’handbike si muove con la forza delle braccia, pedalando con le mani all’altezza del busto. L’handbike non è nata come mezzo per persone con disabilità e ancora oggi viene utilizzata anche da persone capaci di camminare per provare un’esperienza su strada differente.

Negli anni ’70 i progetti di handbike creati a inizio secolo sono stati ripresi per creare un mezzo che consentisse alle persone con disabilità motoria di spostarsi in sicurezza ed in autonomia. Col passare del tempo, grazie alla sua comodità ed efficacia, si è diffusa ampiamente in moltissimi Paesi, diventando il mezzo privilegiato per uno degli sport per disabili più conosciuti e seguiti, l’handcycling.

Handcycling in Italia

L’handcycling è una sottocategoria del paraciclismo, disciplina olimpica praticata sia da donne che da uomini con disabilità. Esistono 5 sottocategorie riconosciute in base al livello di disabilità. Gli atleti handbiker sono classificati infatti da H1 a H5. I ciclisti H1 sono quelli più gravemente colpiti dalla loro disabilità nello sport, mentre gli atleti H5 hanno il più basso livello di perdita funzionale.

Questa classificazione comprende anche delle differenze nel tipo di handbike utilizzata. Gli handbiker H5 hanno la possibilità di inginocchiarsi e di utilizzare per la spinta anche la muscolatura del tronco. In questo caso l’handbike utilizzata prevede un’altezza da terra maggiore e una posizione di guida reclinata in avanti. Gli atleti appartenenti alle categorie da H1 a H4 guidano l’handbike in posizione completamente reclinata.

Il paraciclismo segue le stesse regole stabilite dall'Unione Ciclistica Internazionale, l’organo mondiale di governo del ciclismo sportivo. In Italia il paraciclismo viene gestito da Federciclismo, la Federazione Ciclistica Italiana. Tra le varie gare a cui possono partecipare gli appassionati e atleti handbiker ricordiamo il Giro d’Italia di handbike, organizzato da un’Associazione Sportiva Dilettantistica non a fini di lucro che ha per oggetto la sviluppo e la diffusione del ciclismo.

Handbike: quali sono i modelli e come scegliere il più adatto

Esistono diversi tipi di carrozzine sportive e in particolare di handbike. La scelta dell’handbike più adatta dipende dal tipo di disabilità, dall’utilizzo e dal budget disponibile. In particolare esistono handbike differenti a seconda della seduta:

  • Handbike a seduta per amputati: sono mezzi che si guidano reclinando il busto in avanti e mantenendo un’altezza da terra maggiore. Questo tipo di handbike richiede delle doti particolari di forza ed equilibrio.
  • Handbike tradizionale: si tratta dell’handbike che si guida da distesi, con solo il capo leggermente reclinato per poter vedere la strada.

Le handbike possono differenziarsi anche in base al tipo di utilizzo e di conseguenza al prezzo:

  • Handbike per uso ricreativo: non prevedono un utilizzo sportivo, ma soltanto ludico. La seduta e l’accesso sono comodi e il prezzo accessibile.
  • Handbike intermedie: sono quelle che possono essere utilizzate per un uso sportivo quotidiano, ma non possiedono soluzioni tecniche o prezzi proibitivi. Sono il miglior compromesso per poter praticare sport. A questa categoria appartengono le carrozzine sportive Quickie, simili a quelle da gara per la tecnologia, ma comode ed ergonomiche allo stesso tempo.
  • Handbike da competizione: sono mezzi da gara o allenamento. Utilizzano tecnologie all’avanguardia come materiali ultraleggeri, cambi a gestione elettronica e una cura aerodinamica d’eccellenza. I prezzi si avvicinano spesso a quelli di un’automobile.