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Scala di Mobilità

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Che cos’è e come vengono interpretati i punti di invalidità

La scala di mobilità è un indice di misurazione indetto dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, al fine di valutare le capacità motorie di un individuo affetto da una disabilità.

Per ottenere un certificato di invalidità è necessario totalizzare un determinato numero di punti di invalidità, che verranno assegnati da un medico preposto, che compilerà la cartella clinica da inviare alle Commissioni Invalidi delle ASL locali.

A seconda del punteggio ottenuto si potranno ottenere diverse certificazioni, quali assegni per certificazioni di invalidità, certificazione di handicap, piuttosto che pensioni d’invalidità.

Definizione di Disabilità

La lingua italiana ha una definizione e denominazione della disabilità parecchio distaccate dalla comune attribuzione; viene comunemente interpretata come sinonimo di menomazione, ovvero un fatto accidentale che può coinvolgere il fisico, la mente o i sensi.

Secondo un ragionamento puramente logico e sanitario, è uno scartamento più o meno  grave dalla media della normalità.

Essa ovviamente concerne e risiede esclusivamente nella persona che ne è affetta.

La definizione di persona con disabilità fornita dall’ONU è ben diversa: “Per persone con disabilità si intendono coloro che presentano durature menomazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali che in interazione con barriere di diversa natura possono ostacolare la loro piena ed effettiva partecipazione nella società su base di uguaglianza con gli altri”.

Questa definizione è pregna di significato e sta ad indicare che una persona con menomazione non è necessariamente una persona con disabilità, sono le barriere architettoniche che vanno ad ostacolare i suoi movimenti e percorsi e a quindi creare questa disabilità.

Si tratta di una definizione profondamente "rivoluzionaria" rispetto a quella assunta dalla normativa italiana precedente alla Convenzione: viene riaffermata (come nell’articolo 3 della Costituzione) la responsabilità dello stato e dei servizi che offre per favorire la piena inclusione e le pari opportunità  senza discriminazioni basate sula disabilità.

Cosa dice la legge italiana riguardo i portatori di handicap?

Gli unici articoli che menzionano i diritti dei cittadini portatori di handicap sono sostanzialmente due.

L'articolo 3, citando testualmente la Dichiarazione Universali dei Diritti dell’Uomo (1948), garantisce che tutti i Cittadini abbiano pari dignità sociale e siano eguali davanti alla legge, senza distinzione alcuna, e che “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Lo stesso articolo vieta la distinzione “di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.  Non viene letteralmente menzionata la disabilità, nonostante il fatto che sia implicita, specialmente  date le ultime due parole.

Nonostante ciò, si ritiene che l’articolo “portavoce” in materia di disabilità sia l’articolo 38: “ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale”. Una volta dimostrata l’inabilità al lavoro e di conseguenza ottenuto il certificato di invalidità, l’assistenza sembra essere molto estensiva.

La disabilità secondo l’ONU

La definizione di disabilità data dall’ONU è un punto chiave su cui si basa la Convenzione ONU, in cui si parla appunto di pari diritti, anche riguardanti la partecipazione sociale, a ciò si lega quindi il divieto di discriminare tali individui.

In sintesi: le persone affette da disabilità vanno messe nella condizione di vivere, scegliere, partecipare, rimuovendo gli ostacoli che impediscono loro di farlo e promuovendo soluzioni che ne consentano la partecipazione al pari degli altri.

Punti di invalidità

L'invalidità civile viene riconosciuta o meno, in base a determinate tabelle che fanno riferimento a criteri percentuali fissi, allo scopo di assegnare i punti d'invalidità per ogni caso specifico.

Le tabelle si basano:

  • Sulla gravità della malattia di cui è affetto il richiedente.
  • Su eventuali perdite di organi o apparati che possono ledere le capacità lavorative.
  • Su criteri di età, sesso, istruzione, sulla qualificazione tecnica, sul ruolo lavorativo e sulle competenze del soggetto.

Sarà dunque un medico a stabilire i punti d'invalidità da assegnare in base alla patologia del soggetto richiedente. Nei casi in cui si guadagni un punteggio leggermente inferiori alle percentuali previste, si può fare ricorso entro 60  giorni al Patronato;  trascorsi 180 giorni, nei casi di mancata risposta, si può in alternativa intraprendere una vera e propria causa legale.

Certificazioni di invalidità e relativi benefici

Esistono diversi tipi di certificazioni che è possibile richiedere, a seconda del caso specifico:

Invalidità, cecità, sordità civile

Questa certificazione permette di accedere ai seguenti benefici:

  • economici (pensioni, assegni, indennità di accompagnamento)
  • sanitari (concessione ausili/protesi, esenzioni ticket)
  • lavorativi (collocamento al lavoro)

Certificazione di handicap legge 104/92

Una volta ottenuta questa certificazione, si potrà godere di questi diritti:

  • Gran parte delle agevolazioni fiscali
  • Agevolazioni lavorative per i genitori, figli, parenti di disabili e lavoratori. disabili
  • Partecipazione al bando per contributi su attrezzature e ausili per l'autonomia. in casa
  • Partecipazione al bando percontributi su acquisto e/o adattamento dell’auto

Certificato medico per il collocamento al lavoro

  • Agevolazioni lavorative per la persona affetta da disabilità.

Certificato medico per il rilascio del contrassegno per la sosta disabilità

  • Diritto di uso degli appositi parcheggi adibiti ai portatori di handicap.